di TIZIANA MORICONI - Repubblica.it
Ogni anno, in Italia, si ammalano di cancro circa mille persone. E, di queste, ben la metà ha più di 70 anni. Di prevenzione oncologica nelle persone anziane si parla oggi all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, tappa della campagna nazionale La Lotta al Cancro non ha Età, lanciata dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro: la prima iniziativa di sensibilizzazione e prevenzione che si rivolge specificatamente agli over 70 e a cui partecipano medici, pazienti, familiari, giornalisti e cittadini.
I numeri. I dati ci dicono che nelle persone anziane il rischio di ammalarsi di una neoplasia è di ben 40 volte superiore a quello di un giovane adulto tra i 20 e 40 anni. Quanto ai comportamenti che aumentano il rischio di neoplasia, si stima che il 21% fumi, che uno su quattro consumi quantità elevate di alcol e che il 42% sia in sovrappeso. “L’aspettativa di vita è alta e questo giustifica la prevenzione oncologica anche nella terza età”, afferma Giordano Beretta, Direttore dell’Oncologia Medica dell’Humanitas Gavazzeni di Bergamo e Segretario Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM): “Non è mai troppo tardi per smettere di fumare, iniziare a praticare un po’ di moto, cominciare a seguire una dieta sana ed equilibrata o per sottoporsi ad alcuni esami. La mammografia e la ricerca del sangue occulto nelle feci, per esempio, sono in grado di diagnosticare precocemente il tumore del seno e quello del colon-retto. Si tratta di test semplici e privi di controindicazioni per il benessere degli over 70. È quindi importante continuare questo genere di controlli preventivi per tutto il corso della vita. Se possiamo intervenire contro la patologia con un certo anticipo, migliorano di molto le possibilità di cura e la qualità di vita durante e dopo i trattamenti”.
Le cure negli over 70. “Quando assistiamo un ultrasettantenne dobbiamo affrontare tutta una serie di problematiche legate all’età”, aggiunge Roberto Labianca, Direttore del Cancer Center dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII: “Diabete, ipertensione, disfunzioni renali, patologie cardio-vascolari e riduzione della riserva midollare rendono più difficili le cure contro il cancro. Inoltre, gli effetti collaterali dei trattamenti oncologici risultano amplificati. Questo vale soprattutto per la chemioterapia. Ma oggi, grazie alla ricerca scientifica, abbiamo a disposizione tante altre terapie che sono sempre più 'personalizzate' e a misura del singolo malato. La grande maggioranza dei farmaci a bersaglio molecolare sono ben tollerati anche dagli anziani”.
Il messaggio ai medici: non sottovalutate il paziente anziano. La Lotta al Cancro non Ha Età è una campagna indirizzata non solo ai pazienti ma anche alla comunità medico-scientifica del nostro Paese. “Solo il 20% degli italiani over 70 riceve le cure oncologiche migliori”, sottolinea Silvio Monfardini, Direttore del Programma di Oncologia Geriatrica dell’Istituto “Palazzolo-Fondazione Don Gnocchi” di Milano e responsabile scientifico della campagna. Molto spesso questi pazienti sono 'sottovalutati' e si ritiene erroneamente che non sia necessario sottoporli a certe diagnosi o terapie. È importante invertire questa tendenza e sensibilizzare tutti i professionisti della salute, soprattutto alla luce di nuovi trattamenti che si stanno dimostrando sempre più efficaci nel contrastare i tumori dell’anziano. Dobbiamo inoltre rafforzare l’alleanza tra il geriatra e gli altri specialisti che si occupano dell’assistenza ai pazienti: dall’oncologo al chirurgo, dal medico di famiglia al radiologo e al radioterapista. Migliorando questa cooperazione, possiamo aumentare ulteriormente le possibilità di guarigione”.
750 mila pazienti anziani in Italia: il cancro può diventare una malattia cronica. “L’invecchiamento è il maggiore fattore di rischio per lo sviluppo di una neoplasia”, conclude Francesco Cognetti, Presidente di Insieme Contro il Cancro. In Italia 900.000 persone d’età compresa tra i 60-74 anni vive con una diagnosi di tumore. E più di 750.000 pazienti oncologici sono ultrasettantenni. Si tratta di numeri importanti che dimostrano chiaramente come il cancro può diventare una malattia cronica. Dobbiamo perciò riorganizzare il nostro sistema sanitario, la formazione degli specialisti e l’assistenza ai malati. Con questa campagna vogliamo dare il nostro piccolo contributo e far capire a tutti che La Lotta al Cancro non ha Età”.