Oncologi contro Porta a Porta

"Informazione fuorviante, non esiste un test del sangue per diagnosi precoce dei tumori"

da huffingtonpost.it - 

- Il presidente Aiom Carmine Pinto critica Bruno Vespa: "Non è servizio pubblico"

Ancora polemiche sul programma di informazione Porta a Porta, stavolta sotto il fuoco di fila dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che si scaglia contro la puntata andata in onda nella serata del primo maggio, in cui è stata ospitata Patrizia Paterlini-Brechot, che ha parlato dell'esistenza di un test del sangue per la diagnosi precoce del cancro.

"Oggi non abbiamo test sul sangue validati che permettono già nella popolazione generale la diagnosi precoce di tumore" ha affermato il presidente della Aiom, Carmine Pinto, precisando che tali analisi sono ora "utilizzate nella pratica quotidiana solo per pazienti con diagnosi già accertata di cancro del polmone per la scelta di una terapia a target molecolare".

Pinto smentisce l'oncologa Patrizia Paterlini-Bréchot dell'Università Paris-Descartes, che ha annunciato di aver realizzato un test per la diagnosi precoce del cancro. Il collega della Aiom precisa invece che "mancano dati che validino con studi clinici controllati l'impiego di questo tipo di esame nella pratica clinica. Le conclusioni della professoressa sono infatti basate su di un unico studio pubblicato nel 2014 da un gruppo francese".

Pinto, tuttavia, non ha negato la possibilità che in futuro si possa brevettare tale tipo di test, ma ha precisato che la strada è ancora lunga. "Si parte cioè dal principio che la probabilità di sviluppare la malattia sia già scritta nel nostro DNA molti anni prima della diagnosi. Ma, a oggi, si tratta di un promettente settore di ricerca non ancora supportato da evidenze per l'utilizzo in sanità pubblica".

Meno del 2% della popolazione, conclude poi Pinto, è portatore di mutazioni ereditarie a rischio di sviluppare il cancro. "Proprio in questi casi vi sono test genetici offerti gratuitamente, in strutture specializzate, a chi ha già avuto fra i parenti più stretti un certo numero di casi di cancro (e solo per i tumori di seno, ovaio e colon) che indicano la presenza di ereditarietà genetica". Per altri tumori e in altri pazienti, invece, la possibilità di prevedere un cancro con un test del sangue ancora non c'è.

"Le notizie diffuse dai media ed in particolare da quelli pubblici, per il loro peso hanno un ruolo importante nella corretta informazione dei cittadini" commenta poi il presidente della Aiom. "È fuorviante, soprattutto se lo strumento utilizzato è il servizio pubblico, far credere ai cittadini che basti un semplice test del sangue per individuare in anticipo la malattia e sconfiggerla prima che si manifesti". Quando si tratta di medicina, la precisione è d'obbligo.

Prof. Mino Quaranta
Prof. Mino Quaranta



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